- Prima di ogni acquisto è bene imparare a leggere l’INCI del prodotto cosmetico
- Gli ingredienti sono riportati in etichetta secondo un ordine preciso
- Breve introduzione alle sostanze funzionali e alla fitocosmesi
- Il mondo dei cosmetici naturali, minerali e bio: come distinguerli
COS’È L’INCI E PERCHÉ È IMPORTANTE PER LA SALUTE
Come scegliere un prodotto che risponda alle esigenze della nostra pelle senza correre il rischio che possa farci male? Leggendo l’INCI.
Questo acronimo sta per “International Nomenclature of Cosmetic Ingredients” e rappresenta l’elenco delle sostanze contenute in un cosmetico. La sua indicazione è obbligatoria per tutti i prodotti immessi sul mercato dell’Unione Europea e in diversi Paesi al mondo.
Si tratta di informazioni importanti per guidarci in un acquisto consapevole. Le persone che, per esempio, sanno di avere una determinata allergia, possono controllare subito se il prodotto contenga ingredienti dannosi per la loro salute e, a quel punto, optare per un altro.
Oltre a verificare l’impatto sulla salute, la lettura dell’INCI permette anche di capire se il cosmetico abbia una formulazione rispettosa dell’ambiente o, al contrario, contenga agenti inquinanti.
Con questo articolo vogliamo aiutarvi a capire come leggere l’etichetta e introdurvi alla conoscenza delle sostanze funzionali.
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COME VENGONO INDICATI GLI INGREDIENTI NELL’ETICHETTA
Leggere l’etichetta di un prodotto cosmetico può sembrare qualcosa di incomprensibile. Noi vogliamo svelarvi poche e semplici regole per riconoscere e interpretare correttamente l’INCI.
- Ordine degli ingredienti: sono indicati in scala decrescente di peso. Il primo, quindi, sarà quello presente in percentuale maggiore. Le sostanze con concentrazioni inferiori all’1% possono essere indicate in ordine sparso alla fine dell’elenco.
- Nome degli ingredienti: le sostanze di uso comune sono citate in latino, così come compaiono nella Farmacopea Europea. Gli ingredienti sintetici o i derivati vegetali che hanno subito una trasformazione chimica sono indicati in inglese. I derivati vegetali che invece non hanno subito trattamenti rimangono in latino.
- Coloranti: sono riportati alla fine dell’elenco, preceduti dalla sigla CI (Color Index) e da un numero identificativo.
- Ingredienti da agricoltura biologica: sono anticipati da un asterisco.
- Profumi e aromatizzanti: sono specificati con i termini “parfum” o “aroma”.
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LE SOSTANZE FUNZIONALI E LA FITOCOSMESI
La formulazione di un prodotto cosmetico vede principalmente tre categorie di ingredienti: le sostanze funzionali, gli eccipienti e gli additivi.
Noi ci soffermeremo sulle sostanze funzionali, quelle che – come dice il nome – infondono a un prodotto la sua funzione specifica. Agiscono quindi in maniera mirata sulle problematiche cutanee che si possono presentare.
Le sostanze funzionali possono essere di origine minerale, vegetale o animale, per questo costituiscono una categoria molto vasta.
Il cosmetico che contiene sostanze funzionali di derivazione vegetale è detto fitocosmetico. L’insieme di tali derivati (fitocomplessi) conferisce alla pianta le specifiche proprietà per cui viene utilizzata.
Ma vediamo da vicino quali sono queste sostanze.
- Droga vegetale: è la parte della pianta che contiene i principi attivi e le sostanze funzionali per uso farmaceutico e cosmetico.
- Droghe essenziali: dette anche aromatiche, contengono oli essenziali.
- Droghe non essenziali: sono prive di profumo poiché non contengono olio essenziale.
- Estratti: sono sostanze ottenute dall’evaporazione parziale o totale di soluzioni contenenti le parti della pianta, con solventi idonei ad asportare i principi attivi.
- Estratti fluidi: sono ricavati dalla macerazione della droga, essiccata per un determinato periodo, in un solvente idoneo (alcol etilico o glicole propilenico)
- Estratti secchi: sono ottenuti mediante macerazione nell’alcol etilico.
- Tinture madri: sono derivate dalla droga fresca messa a macerare in alcol etilico a poche ore dalla raccolta.
- Macerati glicerinati o gemmoderivati: sono ottenuti dalla macerazione delle parti fresche della pianta in una miscela di acqua, glicerolo e alcol etilico.
- Oleoliti: sono ricavati dalla macerazione di droga fresca o secca in un olio vegetale specifico.
- Acque aromatiche o idrolati: sono preparazioni in cui il principio attivo o la sostanza funzionale, presente in una droga vegetale, viene portato in soluzione tramite distillazione in corrente di vapore.
- Catrami: sono ottenuti dalla distillazione a secco del legno di varie specie di piante.
- Grassi: possono essere fluidi (oli), pastosi (burri) e solidi (cere).
COSMETICI NATURALI, MINERALI E BIOLOGICI: LE DIFFERENZE
Capita spesso di leggere sull’etichetta di un prodotto aggettivi come “naturale”, “minerale” o “biologico”. Attenzione: non si tratta di sinonimi, bensì di categorie a sé stanti, alle quali corrispondono precise caratteristiche.
- Un cosmetico naturale è tale se contiene ingredienti di origine o derivazione vegetale, minerale o animale. Una definizione univoca, riconosciuta a livello legislativo, tuttavia, non esiste.
- Un cosmetico minerale è composto esclusivamente da sostanze minerali presenti in natura, ridotte in polveri finissime. Ne sono un esempio l’ossido di zinco, gli ossidi di ferro e la mica.
Il cosmetico minerale è largamente impiegato per il make up: offre luminosità, copertura, colore e protezione dai raggi UV (ciò, però, non significa rinunciare all’applicazione della crema solare!).
- Un cosmetico biologico è formulato con un’alta percentuale di materie prime vegetali provenienti da agricoltura biologica, senza il ricorso a Ogm o prodotti di sintesi. La provenienza deve essere certificata.
Spesso i cosmetici bio hanno un packaging realizzato con materiali riciclabili ed ecosostenibili.
Anche in questo caso, leggere bene l’INCI dei prodotti è la chiave per evitare di cadere nell’inganno di cosmetici naturali o biologici che, talvolta, possono non esserlo davvero.